I territori

Il progetto Pasturs viene portato avanti sulle Orobie bergamasche (Lombardia) e nel Parco del Mont Avic (Valle d’Aosta).

Pasturs sulle Alpi Orobie bergamasche

Il progetto è nato sulle Orobie bergamasche, costituite da una catena di montagne le cui vette corrono parallele alla Valtellina. Le massime altitudini sono raggiunte dal Pizzo Coca (3.050 m), dal Pizzo Redorta e dalla Punta di Scais (3.038 m).

Il patrimonio faunistico è ricchissimo e completo: sicuramente degni di menzione sono gli endemiti faunistici, sotto quest’aspetto, l’area del Parco delle Orobie bergamasche costituisce uno dei luoghi più significativi di tutte le Alpi Centrali. Si pensi che solo nell’area Pizzo della Presolana–Monte Sponda Vaga, sono state rilevate 37 specie endemiche di cui ben 9 sono stenoendemiti assai localizzati, mai segnalati all’esterno di tale area. Queste osservazioni attestano l’enorme valore di questi luoghi, di fatto riconosciuti anche a livello internazionale come un vero e proprio santuario della biodiversità.

Passando a gruppi faunistici più conosciuti, numerose sono le specie che popolano le montagne e le vallate delle Orobie. Oltre ad aquila reale, poiana, gheppio, si possono osservare specie decisamente rare, come civetta nana, civetta capogrosso, re di quaglie e il gallo forcello, quest’ultimo eletto a simbolo del Parco delle Orobie bergamasche. Tra gli anfibi, meritano menzione l’ululone dal ventre giallo e la salamandra alpina; tra i rettili ricordiamo soprattutto lucertola vivipara.

Molti anche i mammiferi selvatici, tra cui: marmotta, tasso, ermellino; tra gli ungulati camoscio, cervo e stambecco, quest’ultimo oggetto di una riuscita attività di reintroduzione, realizzata negli anni 90 con esemplari provenienti dal Parco Nazionale Gran Paradiso, che ha consentito la presenza stabile di questa specie.

A queste specie si sono aggiunti anche lupo, orso bruno e sciacallo dorato; esemplari in dispersione provenienti da est periodicamente attraversano il territorio a conferma  della sua elevata naturalità.

Grazie ad una notevole varietà di ambienti e di paesaggi vegetali, sovraimposti ad un’area che ha subito vicissitudini connesse alle glaciazioni, con il conseguente isolamento di popolazioni e la formazione di nuove specie, il territorio delle Orobie presenta un patrimonio floristico particolarmente ricco sia per numero di specie sia per rarità di alcune di esse.

Sono circa una decina le specie floristiche presenti nella Lista Rossa Italiana; sei di tali specie sono endemiti esclusivi delle Orobie, non osservabili in altre parti del mondo, e tra esse figura Linaria tonzigii, nota di pochissime stazioni nell’area dell’Arera e della Presolana.

In totale, sono circa una cinquantina le specie osservabili e che sono a vario titolo ascrivibili alla categoria delle specie endemiche.

Altre piante di notevole interesse sono Saxifraga presolanensis, endemita esclusivo delle prealpi bergamasche; Primula glaucescens, significativamente detta “Primula di Lombardia”, presente indicativamente dal M. Barro fino all’estremità orientale delle prealpi lombarde; Physoplexis comosa, endemita alpino distribuito dalla Carinzia ai Corni di Canzo, Galium montis-arerae, altro endemita esclusivo delle Prealpi bergamasche, ed inoltre Sanguisorba dodecandraCampanula raineriAllium insubricumSilene elisabethaePrimula albenensisAsplenium presolanenseMoehringia concarenae.

Le Orobie sono individuate quale area sorgente di biodiversità principale nella Rete Ecologica Regionale della Lombardia. Sono infine indicate dal Programma Alpi Europeo del WWF Internazionale quale una delle 24 aree prioritarie alpine meritevoli di tutela.

Per saperne di più visita il sito del Parco delle Orobie bergamasche http://www.parcorobie.it

Pasturs nel Parco del Mont Avic

Il Parco Naturale Mont Avic è un’area naturale protetta della Valle d’Aosta, che ha una superficie di oltre 5.747 ettari.
Creato nel 1989, rappresenta il primo Parco Naturale Regionale e, solcato dal torrente Chalamy, si estende tra il vallone di Champdepraz e la valle di Champorcher.

Il nome del Parco è dovuto alla vetta più alta compresa al suo interno (Mont Avic) che supera di poco i 3000 m slm.
Il Parco Naturale Mont avic è la prima area protetta europea registrata EMAS, nel cui rispetto si impegna a: perseguire la protezione, salvaguardia e valorizzazione del territorio, degli ecosistemi e della biodiversità secondo i principi di responsabilità prevenzione e protezione. Ciò avviene mediante la promozione di attività scientifica, sorveglianza sul territorio mediante personale dedicato (guardiaparco), promozione di attività umane compatibili con l’ambiente e utilizzo di prodotti e tecnologie ecocompatibili, attività divulgative.


Il parco è stato creato per preservare le caratteristiche naturali del territorio, in particolare la più estesa forestale italiana di Pino Uncinato (pinus Mugo), albero simbolo del parco, di 1100 ettari. Percorrendo gli oltre 100 km di itinerari che si snodano all’interno del parco è possibile venire a contatto con aspetti naturali di grande interesse. Il Parco è un modello di ricchezza e diversità ambientale: sono presenti 850 specie di piante, 1160 specie di lepidotteri, 92 specie nidificanti di uccelli, 103 specchi d’acqua.


La fauna è rappresentata da tutti i più noti animali a diffusione alpina, fra cui camoscio alpino (Rupicapra rupicapra) e stambecco (Capra Ibex) , ungulati altamente adattati all’ambiente alpino, li possiamo osservare al di sopra dei 1000-1200 mt slm, Lepre variabile, specie presente sul territorio come relitto glaciale. Tra le specie di uccelli vale la pena nominare il fagiano di monte, la coturnice e la pernice.

Il Parco vanta 103 specchi d’acqua nelle cui vicinanze è possibile incontrare esemplari di rana temporaria, anfibio altamente adattato alle rigide condizioni dell’ambiente alpino. Nello stesso ambiente troviamo la Drosera rotundifoglia, pianta carnivora e anch’essa relitto glaciale tipico delle zone boreali. Per quanto riguarda la presenza di grandi predatori, il lupo è una specie regolarmente presente da una decina di anni su tutta l’area protetta. È stata più volte accertata la presenza di un branco di 8 individui oltre che da altri individui isolati.


Oltre che per gli aspetti floro-faunistici il territorio del Mont Avic è caratterizzato dalla presenza di numerose varietà geologiche come calcescisti con pietre verdi che presentano al loro interno numerose mineralizzazioni di ferro, oro argento e rame sfruttate con miniere già anticamente e proseguite fino alla metà del 900.